martedì 8 giugno 2010

BASSONA: PIU' DECISIONE


Bassona, ci vuole più decisione !

8 giugno 2010
La “Bassona” è quel tratto di litorale e ambiente circostante che inizia a
sud di lido di Dante, dopo l’ultimo stabilimento balneare e arriva alla foce
del Bevano, adiacente all’Ortazzo e Ortazzino.

Anche quest’anno, con la stagione estiva, ricomincia il “tormentone Bassona”,
ormai entrata nell’immaginario della gente come l’oasi dei nudisti o, meglio,
dei naturisti, termine più di moda.

Ha iniziato il Prefetto di Ravenna il 28 maggio scorso con la seguente
dichiarazione, riportata dalla stampa locale: “il problema non sono i naturisti
ma lo scarso rispetto per l’ambiente. Stiamo arrivando alla completa
distruzione delle dune e della pineta e questo non è ammissibile. La civiltà
passa attraverso l’autogestione ( ? ) e se i turisti che frequentano la zona
non sono abbastanza responsabili dobbiamo intervenire: il problema non è il
naturismo ma il mancato rispetto dell’ambiente”.

E’ del 5 giugno la notizia, divulgata dalla Guardia Forestale e dal Comune,
che inizia la “fase uno” che prevede la graduale limitazione della spiaggia
libera disponibile per la balneazione che sarà di 700 metri. Questa fase
prevede una campagna informativa, un presidio della zona da parte della Guardia
Forestale e della Polizia Municipale. In un secondo momento chi dovesse
trasgredire alle limitazioni subirà una multa di 50 euro, poco più del costo di
una giornata passata in un stabilimento balneare, quindi un deterrente poco
efficace.

Queste le dichiarazioni.

Per rendersi conto della realtà è sufficiente percorrere il sentiero che
collega lido di Dante alla Bassona, a ridosso delle dune.
Nonostante ci sia il divieto di praticare il nudismo tutto quel tratto di
spiaggia è frequentato da nudisti, con annesso seguito di “guardoni” ed
“esibizionisti” e dagli “amanti della natura incontaminata”

Le dune si rovinano a forza di sopportare il via vai dei nudisti, dei guardoni
e di quelli che, pur se in costume, vanno a fare il sole in quella spiaggia,
perché “amanti della natura incontaminata” !
I rifiuti lasciati ammucchiati lungo il sentiero confermano l’assurdità della
situazione.

Il problema non è disquisire se si debba o no consentire il nudismo. Il
problema vero è se si vuole o no preservare la Bassona e la zona circostante.
Se sì, bisogna interdire la spiaggia alla balneazione ed emanare precise e
vincolanti regole di accesso a tutta quell’area naturale, come nelle nostre
pinete, come nelle zone di elevato interesse naturalistico. Non c’è altro
mezzo.

Per il bene di tutti non si può più considerare quell’area come luogo per
prendere il sole o fare il bagno in mare, ma solo come area naturale fruibile
per motivi di studio o per passeggiate sotto la guida di guardie forestali o
di accompagnatori autorizzati.

Le misure che si sono prese ed enunciate il 5 giugno, NON sono all’altezza del
problema, sono di difficilissima applicazione, sono il solito compromesso che
non risolve nulla.

Concludo con un’altra annotazione. Nell’area a ridosso della foce Bevano
esistono una quantità di capanni abusivi (documentati anche dalle fotografie).
Visto che l’assessore all’Urbanistica Gabrio Maraldi ha recentemente affermato
che sono stati dichiarati abusivi dal Consiglio di Stato, perché non vengono
demoliti ? Non convince la spiegazione che devono essere i proprietari a
doverlo fare: e se non lo fanno ? E se salta fuori una sanatoria, un cavillo
giuridico che legalizza tutto quel ciarpame ? Non può provvedere il Comune o
il Parco del Delta ?

Tutta l’area va riportata ad oasi naturalistica per un turismo consapevole e
rispettoso della natura.

E per fare questo non possono volerci decenni !

Carlo Zingaretti
Ravennadomani

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