lunedì 9 agosto 2010

IL CINEMA ASTORIA RIAPRE ?

ACCORDO FATTO PER LA MULTISALA ASTORIA




9 agosto 2010

L’Astoria avrà un futuro, almeno così pare.
Da fine ottobre ( perché così in là nel tempo ?) dovrebbe riprendere la
programmazione cinematografica dopo che Cinema City l’ha rilevata, prendendo in
affitto i locali dall’ACMAR, con la benedizione del Sindaco che si è
prontamente dichiarato soddisfatto per l’accordo raggiunto.

Cinema city avrà dunque il monopolio del cinema nella nostra città e questo
non ci piace affatto, avremmo preferito un altro gestore che desse senso ad una
concorrenza fra due modi di vedere l’intrattenimento cinematografico.

Abbiamo già detto che Cinema city è troppo “american style” e temiamo che
venga esteso anche all’Astoria, omologando tutto e tutti.
Ma quello che più ci inquieta sono le dichiarazioni dei dirigenti della
società. Uno di loro dice a proposito del ruolo dell’Astoria “…penso a film in
lingua originale, cinema d’autore, proiezioni accompagnate da degustazione o
aperitivi, in collaborazione con Slow Food, con portate a tema…”.

Una multisala che imita il Teatro socjale di Piangipane ?
L’Astoria come “riserva indiana”, per pochi, pochissimi cinefili votati al
martirio ? ( ci viene in mente Fantozzi e la corazzata Potemkin).

Un modo di fare intrattenimento cinematografico che non si trova in città ben
più grandi e ben più impegnate culturalmente di Ravenna, così piccola e
provinciale.

C’è qualcosa che non torna.

Vorremmo che il nostro sindaco, a nome della città, cercasse di capire meglio
se si tratta di cosa seria o solo di un pretesto per arrivare a chiudere (o
trasformare in discoteca ?) definitivamente l’Astoria che se, come dicono, non
si reggeva con il cinema “normale” difficilmente si potrà reggere con un cinema
per “eletti”, che a Ravenna difettano un po’, nel senso che sono rari.

Nelle attività commerciali spesso si eliminano i concorrenti rilevandone le
attività per poi chiuderle. Così si mantiene il monopolio.
Che sia il caso dell’ASTORIA ?

Carlo Zingaretti
Ravennadomani

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