La commissione industria del Senato, con il nostro ex sindaco oggi senatore, si è recata in visita al polo chimico di Ravenna, ha incontrato le autorità locali, rappresentanti dell’associazione industriali ecc. ecc.
Giudica il polo chimico ravennate “ una eccellenza che vorremmo si implementasse ulteriormente”. Dopodichè si mascherano queste affermazioni dietro tante chiacchiere sull’ ecosostenibilità degli interventi, sull’attenzione all’ambiente e altre amenità del genere.
Di industrie chimiche che migliorano l’ambiente non ne abbiamo mai viste, ma se ci sono vorremmo recarci di persona a verificare.
Ovviamente la commissione ha parlato sempre con i soliti. Sarebbe stato interessante se avesse parlato anche con chi ha subito lo sviluppo chimico di Ravenna, cioè tutti noi.
Un insediamento antico, che ha squarciato la città, ha devastato l’ambiente, l’ha fatta vivere sotto una densa coltre di polveri e fumi per decenni. Prima o poi si riuscirà a stabilire quanti morti ha provocato questo tipo di “sviluppo” industriale.
Polveri e fumi che si sono apparentemente ridotti ma che ancora gravano permanentemente sulla nostra testa. Un polo chimico che, partito con imprese leader mondiali, si è via via spezzettato in una miriade di imprese, più difficili da controllare anche sul piano della sicurezza degli impianti.
Le "attività intelligenti", cioè la ricerca, vengono fatte altrove, il "lavoro sporco”, cioè la produzione, da noi.
Un polo chimico che ha inibito e ritardato altre forme di sviluppo.
Ravenna alla chimica italiana e internazionale ha già dato molto, troppo. Non può tollerare incrementi della produzione, nuovi insediamenti ma deve fare in modo che quella esistente riduca drasticamente l’impatto devastante che ha nella vita delle persone e nell’ambiente.
E per favore non nascondiamoci dietro il problema dell’occupazione, della chimica “fine” e quant’altro.
Pensiamo, sul serio, ad un altro tipo di futuro per la nostra città.
Carlo Zingaretti
Ravenna domani