lunedì 3 maggio 2010

RAVENNA PER I GIOVANI, FA ABBASTANZA ?

3 giugno 2010


Mi è piaciuta la foto del nostro sindaco, scattata nell’estate 2009, che con la faccia sconsolata versava nelle fogne un secchiello di superalcolico.

Bene, mi sono detto, finalmente si affronta la questione dello sballo !

Sono seguiti dei manifesti, pochi, bruttini, pressoché “invisibili” per quanto riguarda il messaggio. Poi alcuni incontri con le scuole.

Lo scorso giovedì, 27 maggio, un incontro in Comune con la presenza del Prefetto ha riproposto il tema con l’impegno di formulare un piano per combattere la cultura dello sballo. All’incontro hanno partecipato la responsabile del SERT, alcuni assessori, rappresentati delle forze dell’ordine, organizzazioni sindacali, l’Ufficio scolastico provinciale, il CONI, rappresentanti delle scuole, della Consulta del volontariato, Ascom, Confesercenti, associazioni studentesche. (sicuro che ci fosse anche qualche giovane e che potesse intervenire fra tanti rappresentanti ?).

Si è trattato di un altro passo avanti, ma forse un colpo di acceleratore non ci starebbe male.

Tutti sappiamo che per fermare lo sballo bisogna intervenire nei costumi e nei modelli di vita che si sono consolidati nei giovani e che nascondono interessi economici enormi, capaci di farsi valere se si sentono minacciati (tutti noi ricordiamo la vicenda delle discoteche aperte tutta notte ).

Per modificare certi modelli e i comportamenti conseguenti, occorrono interventi a largo raggio, di lunga durata, un impegno continuativo e oneroso, anche economicamente parlando.

E’ fondamentale che il tutto rientri all’interno di politiche rivolte ai giovani perché se l’attenzione si focalizza troppo o solo sullo sballo, rischia di essere percepita come intervento “pedagogico”, “proibizionista”, “repressivo” e sarebbe come gettare benzina sul fuoco.

Avviare un percorso per poi arrestarlo finirebbe per deludere i giovani stessi e per consolidare i modelli che si intendono combattere.

Ma queste sono tutte cose ben note a tutti.

Di che attenzione godono i giovani nella nostra città ? Si dovrà partire da qui per mettere in piedi dei programmi di lavoro.

Qualche osservazione “spannometrica”, ma con intenti costruttivi:

• Sono attivi alcuni centri sociali, che dovrebbero servire come punti di aggregazione, ma alcuni di essi sono fatiscenti e quindi richiamano poco.

• C’è qualche progetto rivolto ai giovani, gestito da cooperative sociali, senza il necessario risalto.

• Le istituzioni culturali, le fondazioni, le biblioteche e tutto ciò che a che fare con la cultura organizzano molti eventi a Ravenna, ma non mi sembra che ci sia una manifestazione che abbia come destinatari i giovani.

• Non abbiamo eventi culturali o sportivi che mettano in risalto la specificità culturale e la predilezione giovanile per artisti o sport non “tradizionali”.

Forse occorre un maggior dialogo, diretto e continuativo, fra Amministrazione e giovani, non solo in occasione di iniziative organizzate tipo “sindaci per un giorno”. In passato il Comune ha fatto la faccia feroce contro i writer e contro quei giovani che hanno atteggiamenti e comportamenti non omologati. Le regole devono essere rispettate da tutti, ma bisogna saper parlare con tutti i giovani.
Non sarebbe il caso di istituire una struttura comunale ad hoc che in maniera strutturata e continuativa si occupi di organizzare eventi ed iniziative che abbiano come riferimento i giovani ?

Magari a dirigerla potrebbe essere chiamato un giovane, anche anagraficamente parlando, con uno staff scelto da lui.

Tutti ci sentiamo giovani, ma l’età anagrafica, in certi casi, ha la sua importanza !

Carlo Zingaretti
Ravennadomani

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